Microplastiche che fare?

Secondo una ricerca dell'Università di Newcastle ogni essere umano ingerisce in media 1.769 particelle di microplastica a settimana semplicemente bevendo acqua. La produzione rischia di triplicare al 2050 senza un cambio radicale nelle politiche e negli stili di consumo.

I danni sulla salute umana e sul sistema immunitario a lungo termine sono incalcolabili....

Sono nel cibo che mangiamo, in ciò che beviamo e persino nell'aria che respiriamo. Le microplastiche – particelle minuscole più piccole di cinque millimetri – contaminano l'ambiente che ci circonda. La loro diffusione continua ad aumentare nonostante gli sforzi dei governi, delle organizzazioni per la tutela dell'ambiente e del cambiamento degli stili di vita. Uno studio dell'Università di Newcastle, in Australia, che ha messo assieme i risultati di 52 ricerche preesistenti sulle stime di ingestione della plastica nel mondo, sostiene che ogni essere umano ingerisce in media 1.769 particelle di microplastica a settimana semplicemente bevendo acqua. Vale a dire: cinque grammi di microplastiche finiscono nei nostri organismi ogni sette giorni. Tradotto equivale al peso di una carta di credito.
Le microplastiche entrano nella catena alimentare attraverso i fiumi, i mari e gli oceani. Vengono ingerite dai pesci e finiscono nella catena alimentare.
Dopo l'acqua di rubinetto e le bevande in bottiglia, i crostacei sarebbero la seconda maggiore fonte di ingestione di microplastiche nell'organismo, secondo la ricerca dell'università australiana. Questo perché gamberi, aragoste, scampi, astici e mazzancolle.
Ma le micro particelle diffuse nell’ambiente derivano da tante altre fonti, incluse le fibre tessili artificiali come nylon e poliestere, le microsfere di alcuni dentifrici, e grandi pezzi di plastica che gradualmente si riducono e vengono dispersi in parti sempre più piccole in mare, nell'irrigazione e nell'alimentazione animale, sino a finire sulle nostre tavole.
cit. Il Sole 24 ore https://www.ilsole24ore.com/art/microplastiche-ecco-quante-ne-ingeriamo-e-quantita-e-destinata-tripl...

Quindi, che fare???
Durante le mie ricerche e grazie alla mia socia Oriana ho avuto la possibilità di conoscere un'azienda americana leader nella produzione degli oli essenziali, la Do Terra.
Quest'azienda utilizza solamente materie prime di qualità per produrre i suoi oli puri al 100% da risultare edibili e potevo io non provare?? :)
L'olio essenziale di limone è quello che stavo cercando: associando le frequenze di Rife per la detossinazione del corpo all'uso dell'O.E. di limone ho verificato che in poco tempo il corpo smaltisce le tossine che lo appesantiscono (microplastiche, metalli pesanti) portando ad un notevole miglioramento delle condizioni di salute.

Esiste SEMPRE una strada ALTERNATIVA per prendersi cura di sè stessi....